martedì 30 settembre 2014

Riepilogo riunione 30 settembre 2014: LA NUOVA POLITICA RUSSA: nuova diatriba USA vs Russia

Alle ore 19 di oggi, martedì 30 settembre 2014, si è svolta la riunione di Gioventù Universitaria, coordinata da Kris Cipriani.
Il tema centrale della riunione è stato la nuova politica Russa, facendo un punto sulla situazione attuale in Ucraina e sull’interessamento internazionale (USA e UE) sulla questione dell’indipendenza delle Crimea.
Il Dr. Mimmo Diab, attivista politico di origine libanese, ha trattato l’argomento in maniera esauriente, facendo un excursus storico-politico.

L'Ucraina, nonostante sia rimasta, come altri paesi in passato comprendenti dell'Unione Sovietica, in parte dipendente dalla Russia, ha ultimamente manifestato un distacco da quest'ultima con l'avvenire nel paese di rivolte sempre più numerose di stampo filo-occidentale e scontri fra manifestanti, che sono culminate il 22 febbraio 2014 con la deposizione del presidente filo-russo Janukovyč. Quest'evento ha contribuito ad allargare la tensione fra i due paesi con ripercussioni sul lato economico, nonché politico: la Russia ha aumentato esponenzialmente il prezzo del gas che prima veniva fornito all'Ucraina ad un prezzo amichevole, e le relazioni tra i due paesi si sono inasprite più che mai dall'indipendenza dell'Ucraina.
Con l'inasprirsi del malcontento tra le popolazioni dell'est dell'Ucraina anche a causa di una crescente crisi economica, e la sempre maggiore instabilità politica all'interno del paese dopo il colpo di stato appoggiato da esponenti partiti di estrema destra e di stampo filo-europeo come Settore destro, la popolazione ribelle si è detta contraria al nuovo governo di Kiev . In Ucraina si è andata creando una vera e propria guerra civile, tutt'ora in corso, che vede contrapposte le forze militari di Kiev ai ribelli di stampo russofono delle regioni dell'est del paese.
La crisi Ucraina ha risuonato anche fuori dal paese inasprendo le relazioni tra Russia e Occidente, che si sono scambiati accuse a vicenda sia sul lato politico che militare; se da un lato l'Occidente accusa la Russia di appoggiare in ambito militare i ribelli dell'est dell'Ucraina contribuendo a fomentare le rivolte, la Russia ribadisce le violazioni da parte da quello che definisce come illegittimo governo di Kiev di sopprimere le rivolte con la violenza, non curandosi dei diritti umani e bombardando i civili nella parte russofona del paese senza fare nulla per distendere la tensione. Da parte sua, la Russia ha schierato diverse truppe militari al confine con l'Ucraina, fatto che è stato denunciato più volte dalla NATO come atto d'aggressione.
In questo panorama ,nel febbraio del 2014 Il governo locale della Crimea ha rifiutato di riconoscere il nuovo governo e il nuovo presidente ucraino, sostenendo che il cambiamento sarebbe avvenuto in violazione della costituzione ucraina vigente. Quindi il governo locale ha dichiarato la propria volontà di separarsi dall'Ucraina chiamando a referendum la popolazione di Crimea: l'esito della consultazione ha visto realizzarsi un'altissima maggioranza sull'opzione autonomista (con oltre il 97% di consenso sul totale dei votanti) ma la legittimità di tale referendum, tuttavia, è respinta dall'Unione europea e dagli Stati Uniti d'America, con la scusa di violazione del diritto internazionale e della Costituzione dell'Ucraina, mentre il referendum è ritenuto valido dalla Russia.
Tra le organizzazione che l'hanno dichiarato illegittimo, vi è l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa), l'Unione europea, dagli Stati Uniti d'America e dalla Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa.

Questa presa di posizione da parte di Usa e quindi dell’UE ha come vere motivazioni quelle di carattere politico-economico : la Crimea è una regione dell’ex URSS ricchissima di giacimenti petroliferi e gas; la sua “annessione culturale” alla Russia di Putin la allontana dal controllo degli USA del suo “oro nero” e quindi ha fornito loro la scusa perfetta per intraprendere una “guerra” contro la Russia e i filorussi (Crimea compresa).



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