Alle ore 19 di oggi, martedì 30 settembre
2014, si è svolta la riunione di Gioventù Universitaria, coordinata
da Kris Cipriani.
Il tema centrale della riunione è stato la
nuova politica Russa, facendo un punto sulla situazione attuale in Ucraina e
sull’interessamento internazionale (USA e UE) sulla questione dell’indipendenza
delle Crimea.
Il Dr. Mimmo Diab, attivista politico di
origine libanese, ha trattato l’argomento in maniera esauriente, facendo un
excursus storico-politico.
Con l'inasprirsi del
malcontento tra le popolazioni dell'est dell'Ucraina anche a causa di una
crescente crisi economica, e la sempre maggiore instabilità politica
all'interno del paese dopo il colpo di stato appoggiato da esponenti partiti di
estrema destra e di stampo filo-europeo come Settore
destro, la popolazione ribelle si è detta contraria al nuovo governo
di Kiev . In Ucraina si è andata creando una vera e propria guerra civile,
tutt'ora in corso, che vede contrapposte le forze militari di Kiev ai ribelli
di stampo russofono delle regioni dell'est del paese.
La crisi Ucraina ha risuonato
anche fuori dal paese inasprendo le relazioni tra Russia e Occidente, che si
sono scambiati accuse a vicenda sia sul lato politico che militare; se da un
lato l'Occidente accusa la Russia di appoggiare in ambito militare i ribelli
dell'est dell'Ucraina contribuendo a fomentare le rivolte, la Russia ribadisce
le violazioni da parte da quello che definisce come illegittimo governo di Kiev
di sopprimere le rivolte con la violenza, non curandosi dei diritti umani e
bombardando i civili nella parte russofona del paese senza fare nulla per
distendere la tensione. Da parte sua, la Russia ha schierato diverse truppe
militari al confine con l'Ucraina, fatto che è stato denunciato più volte dalla
NATO come atto d'aggressione.
In questo panorama ,nel
febbraio del 2014 Il governo locale della Crimea
ha rifiutato di riconoscere il nuovo governo e il nuovo presidente ucraino,
sostenendo che il cambiamento sarebbe avvenuto in violazione della costituzione
ucraina vigente. Quindi il governo locale ha dichiarato la propria volontà di
separarsi dall'Ucraina chiamando a referendum la popolazione di Crimea: l'esito della consultazione ha visto realizzarsi
un'altissima maggioranza sull'opzione autonomista (con oltre il 97% di consenso
sul totale dei votanti) ma la legittimità di tale referendum, tuttavia, è
respinta dall'Unione europea e dagli Stati
Uniti d'America, con la scusa di
violazione del diritto
internazionale e della Costituzione
dell'Ucraina, mentre il referendum è ritenuto
valido dalla Russia.
Tra le organizzazione che l'hanno
dichiarato illegittimo, vi è l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa),
l'Unione europea, dagli Stati
Uniti d'America e dalla Commissione
di Venezia del Consiglio d'Europa.
Questa
presa di posizione da parte di Usa e quindi dell’UE ha come vere motivazioni
quelle di carattere politico-economico : la Crimea è una regione dell’ex URSS
ricchissima di giacimenti petroliferi e gas; la sua “annessione culturale” alla
Russia di Putin la allontana dal controllo degli USA del suo “oro nero” e
quindi ha fornito loro la scusa perfetta per intraprendere una “guerra” contro
la Russia e i filorussi (Crimea compresa).
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